domenica 6 settembre 2009

Intermezzo d'altri tempi.


Rubo dello spazio serio, per inutili intermezzi d'altri tempi. Ieri, passato da cinque minuti, è stata una giornata da eliminare dal calendario personale. Ho pensato di essere diventata un pò emo ad un certo punto. Evidentemente ho un pò ragionato delle stronzate che ho fatto questa estate.
La giornata di merda è iniziata con un incubo fatto la notte precedente: allora la location era un campo che, chi conosce dove abito, sa che circa 10 anni fa era lì, poi non fa niente se ci hanno costruito dei bei palazzoni stile Scampia. Dunque, questo campo era sempre ricoperto, per la stragrande parte dell'anno da quell'erba un pò alta che quando ci corri dentro ti taglia un pò e che ti fa venire le gambe rosse. Da piccola, insieme a mia sorella, Sergio e Pierluigi ci giocavo sempre, d'estate o con la neve, non importava. Ecco. Prendete il campo e spostatelo, com'era, al 15 agosto 2009. Non so perchè, ma la mia famiglia e il vicinato stavamo facendo un bel picnic sul quel prato e d'improvviso si scatena un vento fortissimo. Cosicchè, tutti iniziamo a raccogliere la nostra roba...Ad un certo punto, spuntano dal cielo tre aereoplani, non so dirvi se erano piccoli o grandi, avevano comunque la forma di un Boeing e anche tutta la serie di finestrini. Bene, o meglio male, una folata di vento inizia a far sbandare questi aerei i quali arrivano in picchiata e oscillando proprio sul campo sopracitato. Fatto sta che la mia vicina di casa, tale sig.ra Giuseppina, signora oltremodo gentile sulla sessantina e ormai nonna, si vede piombare uno di quegli aereoplanini sulla testa, come se fosse un falco e per mettersi in salvo, s'aggrappa alle ali. La scena che ho negli occhi da ieri notte è la seguente: lei aggrappata a questa ala d'aereo che strilla e piange, l'aereo, oscillando, va a sbattere contro l'angolo esterno della casa della sig.ra Giuseppina, ma il botto era paragonabile a quello di un petardo. Risultato: la mia vicina morta e suo figlio che esce sul balcone e come se niente fosse dice al suo cane: "Pippo, smettila di abbaiare" e poi rientra in casa.

E' tutto il giorno che sto di un pessimo umore. S'aggiunge anche, intorno alle ore 12, l'allagamento dello schermo del mio mcbook, causato da una mia frettolosa pulizia. In pratica, spruzzando deliberatamente del Vetril sullo schermo (sapete, di solito mi limito a spruzzare il detersivo sullo straccio e poi passare), il liquido si è infiltrato nella cornice del computer, creando una chiazza più chiara disumana. Stavo per piangere. Ma anche no. Essendo più o meno ottimista, e non volendo peggiorare la mia situazione emotiva già alquanto precaria, ho deciso di aspettare un pò di ore. Fortunatamente adesso se n'è andata.
Poi, nel frattempo, pensavo quanto i Kraftwerk in "Computerworld" nel lontano 1981, avevano già visto in questi aggeggi le enormi potenzialità, tra cui quella di poter immagazzinare dati che rimangono in un limbo (e che la CIA, KGB o chi per esso sia, avrebbero prima o poi utilizzato, ma questo sta nella canzone). Comunque, CIA o KGB, in quel limbo, chiamato memoria virtuale, oggi c'era un pezzo della mia tesi. Lo immaginavo sospeso lì, tra miliardi di calcoli, radici quadrate, algoritmi, silicio, mele morsicate, come in una grande discarica di dati senza un padrone, senza un schermo per poter essere visualizzati. E un pò mi sono cagata addosso, diciamocelo.



E arriviamo a circa due ore fa. Quest'estate, per la precisione, se non ricordo male luglio, ho avuto un diverbio con persone che erano in compagnia. Per degli errori sintattici, ma non di sostanza, e attraverso un canale di comunicazione errato, si sono visti pervenire dalla sottoscritta una "critica" (se così si può chiamare) sul loro comportamento. Non amo in generale quando la gente ti sbatte in faccia il potere che può avere sugli altri (sia esso dovuto dai soldi che questa persona ha, sia esso derivante dall'aspetto fisico, dalla cultura). Non mi piace la gente che si vanta. Punto e basta.
La frase, in poche parole, è stata: "Mi stai sul cazzo". Punto. Il fiume ha rotto gli argini e s'è allagato tutto. Io, forse da stupida, mi sono tirata indietro e ho rinunciato a vedere delle persone a cui voglio tutt'ora bene e che mi mancano un sacco. Però è andata così.
Adesso. Mi chiedevo se a quelle persone a cui è pervenuto il messaggio potessi chiedere scusa. Ma non per il contenuto del messaggio, per la sintassi e il lessico.

Musica elettronica.
Buonanotte.

P.S. Da domani il blog ritorna "serio".

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